Le macchine pensano?

Complessi di superiorità

Arguments from Various Disabilities. These arguments take the form, “I grant you that you can make machines do all the things you have mentioned but you will never be able to make one to do X”. Numerous features X are suggested in this connexion. I offer a selection:
Be kind, resourceful, beautiful, friendly, have initiative, have a sense of humour, tell right from wrong, make mistakes , fall in love, enjoy strawberries and cream, make some one fall in love with it, learn from experience, use words properly, be the subject of its own thought, have as much diversity of behaviour as a man, do something really new. […]
No support is usually offered for these statements. I believe they are mostly founded on the principle of scientific induction. A man has seen thousands of machines in his lifetime. From what he sees of them he draws a number of general conclusions.Turing, Computer Machinery and Intelligence, 1950

La nostra ferita narcisistica?

Chiediamoci piuttosto: che cosa pensano?

Non ci sono “macchine” né “umani”

  • una molteplicità di modelli

Perché i modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) ci fanno paura?

  • LLM = IA?
  • Perché non altri algoritmi?

Cosa fanno i LLM?

  • La vettorizzazione
  • Un corpus di addestramento
  • Un modello probabilistico
  • I transformer e la self-attention
  • Il reinforcement learning e l’allineamento

Quali caratteristiche

  • Originalità
  • Creatività
  • Mancanza di nozione di verità
  • Eccellente manipolazione del linguaggio naturale
  • Discorso consensuale
  • Discorso verosimile
  • Discorso che rappresenta una maggioranza (in termini di potere)

Quale modello? Di cosa?

  • Non “il pensiero” in generale
  • Un’idea particolare di “linguaggio”
  • John Rupert Firth, Ferdinand de Saussure vs. Noam Chomsky
    • la questione della “novità”
  • l’ipotesi distribuzionale: due parole sono tanto più simili semanticamente, quanto più tendono a comparire nello stesso contesto linguistico

Si può modellizzare tutto

La questoine non è di capire chi pensa e chi no, ma come modelliziamo il pensiero

:::